IV Congreso Internacional
Historia a Debate
Santiago de Compostela, 15-19 de diciembre de
2010
� Ponencias aceptadas |
� Apartado I.4. Historiador, público y valores Autor Beatrice Borghi (Università di Bologna, Italia) Título Sulluso pubblico della storia, tra rimozioni e revisioni. Raccontare la storia tra ricerca scientifica e ricerca didattica Resumen A volte accade che nellambito della storiografia si assumano quasi inconsciamente come acquisiti e certi dei postulati mai effettivamente verificati. Sembra poi che una sorta di inerzia consequenziale accompagni e segua la conclusione di alcuni studi e ricerche soprattutto se gli autori vi hanno attribuito esiti quasi definitivi e se le tematiche trattate non sono state oggetto di un adeguato dibattito. Lulteriore mancanza di discussione e confronti può provocare il deposito di sedimenti culturali che finiscono per divenire impercettibilmente elementi universalmente accettati, quasi dogmatici e irremovibili. Le conseguenze più gravi si hanno se su tali postulati si edificano nuove indagini e nuove ipotesi che rischiano così di basarsi e partire da elementi fallaci. E questo uno dei pericoli maggiori per chi si occupa di storia, soprattutto in riferimento a tempi remoti per i quali si è accumulata una notevole mole storiografica oltre alle trascrizioni di fonti di studi e le elaborazioni di opere effettuate in epoche diverse, non solo dal punto di vista cronologico, ma anche da quello metodologico e scientifico.In questi lunghi percorsi storiografici capita spesso di imbattersi in palesi errori filologici, in acritiche assunzioni di opinabili interpretazioni precedenti, o, peggio, in travisazioni delle intenzioni e dei pensieri già espressi. Tipica a questo proposito è la trasformazione in certezze di tesi formulate in via puramente ipotetica, attribuendone la paternità agli ignari e indifesi predecessori. Per non parlare delle opere sorrette da intenti polemici, nelle quali fonti e interpretazioni sono piegate a sostenere precostituite opinione di parte. Fuori dalle aule delle scuole e delle università la conoscenza storica sembra oggi principalmente deputata ad avallare scelte ideologiche e politiche di movimenti e partiti. Vedere la storia così piegata, deformata e strumentalizzata ad uso di interessi effimeri non aiuta certo a far fronte alla crescente carenza di cultura storica generale e alla diffusa indifferenza che i giovani manifestano nei suoi confronti. Lapprendimento della storia oggi si giustifica, oltre che ai fini di una formazione culturale basata sulla consapevolezza delle ascendenze, delle identità e delle diversità presenti in una società sempre più composita, anche e soprattutto in funzione della comprensione delle realtà odierne e dei processi evolutivi in atto e delle conseguenti possibilità di progettare quanto più consapevolmente il proprio futuro individuale e collettivo. |
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